Utifar
N6 | NUOVO COLLEGAMENTO 2025
Ogni volta che vengono diffusi i dati di un’indagine Censis sulla farmacia, la tentazione è quella di fermarsi agli aspetti più gratificanti. L’ultima rilevazione, realizzata con Federfarma, conferma, in effetti, una fiducia solida e diffusa da parte dei cittadini, con la farmacia che continua a essere percepita come presidio familiare e sempre disponibile. Dall’indagine, emerge che quasi sei cittadini su dieci dichiarano di rivolgersi ad una farmacia di fiducia alla quale fare riferimento sempre, indipendentemente da prezzi o promozioni. È un segnale potente, che ci ricorda come la relazione personale con il farmacista sia percepita come un valore unico.
Ma limitarsi a questa lettura rischierebbe di restituire un quadro incompleto. Accanto alle luci, emergono infatti anche contraddizioni e criticità che interrogano da vicino il futuro della nostra professione, a partire dalla farmacia dei servizi.
Su questo fronte, infatti, se è vero che tre italiani su quattro vedono nello sviluppo della farmacia dei servizi una tappa decisiva per migliorare l’assistenza sanitaria, riconoscendo alle farmacie un ruolo sempre più attivo e integrato nel Servizio sanitario nazionale, è altrettanto vero che i cittadini si aspettano dalle farmacie più coordinamento, meno frammentazione e maggiore uniformità sul territorio.
I servizi sono apprezzati, non c’è dubbio, ma il quadro attuale appare ancora segnato da sperimentazioni isolate, diseguaglianze regionali e limiti organizzativi che rischiano di rallentare una riforma fondamentale per la professione.
Alle difficoltà organizzative legate ai servizi si sommano altre sfide quotidiane, magari non evidenti al cittadino e che quindi non emergono dalle indagini, ma non per questo meno importanti.
Molte farmacie, per esempio, faticano a reperire personale qualificato che garantisca collaborazioni stabili.
Sul fronte della distribuzione per conto, le Regioni rinnovano gli accordi imponendo, di volta in volta, condizioni sempre più penalizzanti, in una spirale che mina la sostenibilità economica delle farmacie e che rischia, di riflesso, di compromettere la qualità del servizio al cittadino.
Non meno preoccupante è la deriva competitiva che attraversa la categoria.
Troppo spesso assistiamo ad una corsa agli sconti, persino sui farmaci, che finisce per indebolire l’immagine stessa della farmacia.
Il risultato è una competizione che, invece di rafforzarci, ci rende più fragili.
Il paradosso è evidente: all’esterno la farmacia gode di fiducia e riconoscimento; all’interno, però, cresce il disordine, alimentato da frammentazioni, concorrenza eccessiva e politiche regionali al ribasso. Per questo è indispensabile ritrovare un terreno comune, aprire un confronto serio e costruttivo, capace di indicare una direzione chiara da seguire.
Utifar vuole essere promotrice di questo dialogo, nella convinzione che solo attraverso unità e visione condivisa si possano valorizzare davvero le potenzialità della nostra professione. La fiducia che i cittadini ci hanno rinnovato è un patrimonio prezioso: custodirlo e farlo crescere è la responsabilità che ci accomuna tutti, e che oggi più che mai non possiamo permetterci di tradire.




