Utifar
VACCINO CONTRO IL VIRUS RESPIRATORIO SINCIZIALE NEGLI ANZIANI
Trasmissione e incidenza del virus respiratorio sinciziale
Il virus respiratorio sinciziale è un patogeno a RNA appartenente alla famiglia Pneumoviridae, caratterizzato dalla proteina F che consente al virus di fondersi con le cellule dell’ospite e di diffondersi attraverso la formazione di sincizi. L’infezione si trasmette facilmente per via aerea, ma anche attraverso superfici contaminate, e può quindi diffondersi rapidamente in ambienti comunitari o sanitari. In Italia si stimano ogni anno circa 290.000 casi negli over 60, con oltre 26.000 ospedalizzazioni e circa 1.800 decessi ospedalieri, numeri che rendono evidente l’importanza di strategie di prevenzione efficaci.
Riduzione delle ospedalizzazioni grazie alla vaccinazione
Un ampio studio statunitense, condotto in 26 ospedali tra il 2023 e il 2025, su quasi 7.000 pazienti ricoverati per malattie respiratorie acute, ha dimostrato che una sola dose di vaccino riduce del 58% il rischio di ospedalizzazione per RSV. Inoltre, la protezione è risultata più alta quando la vaccinazione era stata effettuata nella stessa stagione epidemica (69%) rispetto alla stagione precedente (48%), suggerendo che l’efficacia possa diminuire con il tempo.
Benefici cardiorespiratori complessivi
Un secondo studio, condotto in Danimarca su oltre 131.000 adulti di età pari o superiore a 60 anni, ha valutato l’impatto del vaccino non solo sulle infezioni respiratorie, ma anche sugli esiti cardiovascolari. È noto, infatti, che l’RSV può danneggiare il muscolo cardiaco, aumentare il rischio di aritmie e peggiorare patologie come insufficienza cardiaca o ischemia, oltre a essere associato a un rischio più elevato di infarto e ictus nei giorni immediatamente successivi all’infezione. Nello studio, i partecipanti sono stati randomizzati a ricevere il vaccino o nessun trattamento: tra i vaccinati si è osservata una riduzione di circa il 10% delle ospedalizzazioni per cause cardiorespiratorie complessive, indipendentemente dalla presenza di malattie cardiovascolari preesistenti. Per i singoli esiti cardiovascolari, come infarto o scompenso cardiaco, le differenze non sono state statisticamente significative, ma si è rilevata una tendenza favorevole nella riduzione degli ictus.
Prospettive future.
Nel complesso, queste nuove evidenze rafforzano il ruolo della vaccinazione anti-RSV negli anziani, dimostrando un’importante protezione contro i ricoveri ospedalieri e suggerendo possibili benefici aggiuntivi sul piano cardiorespiratorio. Rimane, tuttavia, essenziale chiarire quanto a lungo duri la protezione e se siano necessari richiami regolari. La ricerca in corso sarà determinante per definire le migliori strategie vaccinali, capaci di garantire benefici duraturi alla popolazione più fragile.
Fonti:
•https://jamanetwork.com/journals/jama/article-abstract/2838490
•https://jamanetwork.com/journals/jama/article-abstract/2838491




