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ESERCIZIO FISICO E CANCRO | EVIDENZE DA "UN'UMBRELLA REVIEW"
Negli ultimi anni, l’interesse per l’esercizio fisico come supporto alla cura oncologica ha registrato una crescita costante. In un approccio sempre più centrato sul paziente, che mira non solo a prolungare la sopravvivenza ma anche a migliorarne la qualità della vita, l’attività fisica emerge come una risorsa concreta. Una recente umbrella review, pubblicata sul British Journal of Sports Medicine, ha sintetizzato i risultati diversi studi clinici, pubblicati tra il 2012 e luglio 2024, confermando come l’attività fisica possa incidere positivamente su numerosi aspetti della salute nei pazienti affetti da cancro.
Riduzione delle complicanze postoperatorie
I risultati dimostrano che l’esercizio fisico rappresenta un valido supporto per ridurre le complicanze postoperatorie nei pazienti sottoposti a chirurgia oncologica, contribuendo a un recupero più veloce e meno gravoso.
In particolare, nei pazienti affetti da tumore al polmone, l’introduzione di un programma di esercizio prima dell’intervento ha comportato una netta riduzione del rischio di complicanze respiratorie del 48% e una durata inferiore della degenza ospedaliera di 3,4giorni.
Benefici durante i trattamenti attivi
Durante i trattamenti attivi, come la chemioterapia, l’attività fisica ha portato ad un miglioramento della funzione cognitiva (SMD = 0,27), con riscontri positivi anche in situazioni complesse come il trapianto di cellule staminali, ad una riduzione dei sintomi della neuropatia periferica, indotta dalla chemioterapia, ed a un miglior controllo della dispnea nei pazienti in stadio avanzato.
Miglioramento della composizione corporea
Inoltre, l’esercizio fisico può influenzare positivamente la composizione corporea, con una riduzione della massa grassa e un miglioramento della massa muscolare, soprattutto nei pazienti con tumori ormono-dipendenti come quelli al seno o alla prostata.
In particolare, nei pazienti con carcinoma prostatico, l’esercizio ha ridotto la massa grassa in media di 0,6 kg e aumentato la massa magra di circa 0,9 kg.
Miglioramento dei biomarcatori associati alla progressione tumorale
Sul piano metabolico e infiammatorio, l’attività fisica contribuisce a riequilibrare parametri coinvolti nella progressione tumorale, come i livelli di insulina, di IGF-1 e della proteina C-reattiva (CRP).
Nei pazienti con cancro del colon in stadio III, l’attività aerobica di intensità moderata ha determinato una riduzione significativa dei livelli di proteina C-reattiva (CRP), con un effetto moderato quantificato da una diminuzione standardizzata di −0,49.
Benefici psicologici e sul sonno
Anche l’impatto sulla sfera psicologica è degno di nota, in quanto l’attività fisica aiuta a ridurre ansia, insonnia e depressione, migliorando la qualità del sonno e la percezione del proprio benessere.
Secondo i dati della review, il Tai Chi e il Qigong hanno prodotto un miglioramento lieve ma significativo dei livelli d’ansia, mentre lo yoga ha ridotto i disturbi del sonno nei pazienti oncologici in stadio avanzato. Infine, l’attività fisica è associata a una diminuzione delle ore lavorative perse e a un aumento del 31% nella probabilità di ritorno al lavoro, agevolando così la ripresa della quotidianità e delle relazioni sociali.
Limiti dell’analisi e prospettive future
Pur sostenuta da una solida base metodologica, l’analisi presenta alcuni limiti legati all’eterogeneità degli studi inclusi, alla dimensione spesso ridotta dei campioni e alla qualità variabile delle evidenze disponibili.
Le differenze tra i tipi di tumore, le modalità e la durata dell’esercizio fisico, insieme alla variabilità delle caratteristiche dei pazienti, rendono complessa una generalizzazione uniforme dei risultati.
In futuro sarà fondamentale condurre studi più mirati e differenziati per tipo di tumore, stadio di malattia e modalità di esercizio. Comprendere i meccanismi con cui l’attività fisica modula infiammazione, biomarcatori e benessere complessivo potrà rafforzarne l’integrazione nei percorsi terapeutici. Ciò permetterà di sviluppare strategie sempre più personalizzate e applicabili nella pratica clinica quotidiana.
Fonte: https://bjsm.bmj.com/content/early/2025/04/22/bjsports-2024-109392




