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Editoriale
01 luglio 2008
di Eugenio Leopardi
Rif. rivista Giugno - 2008
Lettera aperta a Luigi Casanova

Caro Luigi, poiché sono i tuoi ultimi giorni alla guida dell'UTIFAR, ho deciso di scriverti: per ringraziarti per quanto hai fatto per noi in tutti questi anni di conduzione di questa nostra associazione, ma anche per confessarti le mie paure per quelli che potranno essere gli scenari futuri nei quali ci troveremo senza di te.
HO PAURA che si venga a creare una nuova e preoccupante situazione, qualora il tuo successore non fosse in grado di mantenere il rigore intellettuale, il coraggio e l'indipendenza che hanno contraddistinto la tua presidenza. HO PAURA che la linea critica e apolitica di UTIFAR, che è stata uno strumento importante di indipendenza, riflessione e confronto con tutti i colleghi, sia sostituita da una linea di convergenza e sudditanza verso Federfarma. HO PAURA che il progetto di aggregazione delle farmacie in gruppi di vendita perda il suo slancio senza la tua presenza.
HO PAURA che la tua sostituzione stimoli l'ambizione di qualche "vecchio" marpione piuttosto che la necessità e l'opportunità di un cambiamento generazionale. " Essere giovani può essere sinonimo di curiosità verso il mondo e verso se stessi, di desiderio di cambiare e di rischiare, di capacità di adattamento alla flessibilità. Significa accettare con spirito poco conservatore che le cose si modifichino "( Alessandro Benetton- Corriere della Sera 23.05.08) Non è detto che queste caratteristiche si trovino solo in un giovane e la tua presidenza prova proprio il contrario, ma saremo così fortunati anche in futuro ? Perché rischiare ?
HO PAURA che le manovre per anticipare l'assemblea elettiva del nuovo presidente e per spostarne la sede ( a Palermo ? ) servano a chi vuole intrallazzare per occupare la tua poltrona.
HO LA SPERANZA che la tua influenza si faccia sentire nella costituzione del nuovo direttivo.
HO LA SPERANZA che chi ti sostituirà possa seguire la strada da te tracciata.
HO LA SPERANZA che chi, come me si è sentito orgoglioso, grazie alla tua guida, di essere un FARMACISTA UTIFAR, possa continuare a esserlo con un nuovo condottiero. Perché condottiero? Perché le battaglie che ci aspettano dovranno essere affrontate con idee e spirito combattivi, doti che un vero capo dovrà avere, e chi, meglio di te, potrà indicare il tuo successore?

Aldo Cacco Mogliano Veneto

Preferisco prendere commiato dai lettori di questa rivista non con un editoriale ma con questa lettera appena giunta. Solitamente l'addio è sempre un po' retorico, un po' sdolcinato, e quindi la lettera del collega mi ha evitato di incorrere in qualche leziosità di troppo. La lettera è scritta molto bene, mi fa molti graditi elogi che forse non merito, e mi ha fatto ripercorrere un pezzo della mia vita. Non è cosa da poco! Rimuginando vent'anni di UTIFAR mi sono reso conto di aver sempre operato con grande responsabilità, serietà ed onestà, alla ricerca non dell'applauso ma del risultato. Ho preso per mano UTIFAR quando era in difficoltà economiche, la lascio ora con alle spalle un discreto patrimonio ed una intensa attività. Il collega teme che la mia rinuncia scateni le ambizioni di "qualche marpione". Può darsi. Però ho fiducia nella scelta degli iscritti. Da loro dipende il futuro dell'associazione. Il mio auspicio è che UTIFAR continui a rappresentare la "coscienza critica della categoria".

Luigi Casanova

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