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Editoriale
05 dicembre 2011
di Eugenio Leopardi
Rif. rivista n. 8 Novembre/Dicembre 2011
ASPETTANDO LA C...ONSEGUENZA DEL NOSTRO IMMOBILISMO

Il 16 novembre è nato il nuovo Governo presieduto dal Senatore Mario Monti. Tanti sono i sentimenti che si accavallano nei nostri pensieri: rabbia, timore, consapevolezza, speranza. Rabbia, perché abbiamo fatto trascorrere i tre anni del Governo precedente senza riuscire a dare un nuovo assetto alla nostra professione e al servizio farmaceutico. Dopo la veloce presentazione della proposta di legge Tommasini-Gasparri, non siamo riusciti a mediare quella proposta con tutte le forze politiche, magari modificandone qualche aspetto, per farla approvare in breve tempo. Timore, perché ogni giorno che passa, senza che si avanzino delle proposte serie e condivise, può essere l'ultimo, con quest'ordinamento, di un servizio farmaceutico che ha fatto il suo dovere egregiamente per tanti anni. Nel momento in cui scriviamo, torna all'ordine del giorno la voce dell'introduzione di un provvedimento di fuoriuscita dal canale farmacia dei medicinali in fascia C. Un provvedimento inutile per il risanamento del Paese, che metterebbe in difficoltà un servizio tra i più efficienti in Italia. Un simile provvedimento, tutt'al più, servirebbe a far risparmiare pochi euro alle famiglie italiane e, forse, a salvare l'attività di qualche collega che non vuole assumersi il rischio d'impresa, ma reclama un aumento dei prodotti da poter "commerciare" a scapito di tutti quei colleghi collaboratori e titolari che da anni esercitano all'interno delle farmacie. Consapevolezza, perché ci rendiamo conto che in una crisi generale tutti devono fare dei sacrifici. Noi non ci siamo mai tirati indietro; e la tassa sul terremoto ne è un esempio. In quell'occasione, i titolari di farmacia hanno pagato. Nessuno si è permesso di andare in piazza a protestare e, forse anche per questo, non sono state riconosciute la giusta gratificazione e visibilità per questo ennesimo sacrificio. Speranza, perché questo Governo, definito "dei tecnici" o "dei professori", è indubbiamente costituito da persone che conoscono la società in tutti i suoi aspetti. Per questo, confidiamo che chi governa si renda conto di quanto il servizio farmaceutico fa per il cittadino e di quanto lo stesso servizio è riuscito a far risparmiare sulla spesa farmaceutica. I farmacisti sono pronti per rendere ancora maggiore questo risparmio dando la possibilità allo Stato di controllare l'intera spesa attraverso la distribuzione di tutti i farmaci da parte delle farmacie. La nostra professionalità e la nostra esperienza sono in grado di fare pervenire al Governo tutti i dati per monitorare la spesa farmaceutica e prendere provvedimenti che trovino la loro ragione d'essere nei numeri e non, invece, in ipotesi basate sul pregiudizio. Sarà un dicembre caldo dal punto di vista politico. Da parte mia, un auspicio affinché il Governo assuma le decisioni più giuste; e un caro augurio a tutti i lettori e ai soci Utifar per un Santo Natale e un, mi auguro, sereno 2012.

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