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4 - SOLE VIRTUALE PRECAUZIONI PER L'USO - L'industria dell'abbronzatura

13 maggio 2010
di
Rif. rivista Giugno 2010

Si è parlato a lungo degli effetti collaterali dell'abbronzatura solare, ma anche per quella artificiale occorre prestare le dovute attenzioni, senza per questo rinunciare agli effetti positivi e salutari che le radiazioni luminose esercitano sulla nostra mente e sul nostro corpo

SOLE VIRTUALE PRECAUZIONI PER L'USO - L'industria dell'abbronzatura

Poiché al sole non si comanda e non sempre è possibile procurarsi in modo naturale la tintarella (per mancanza di tempo, impegni lavorativi, condizioni meteorologiche non favorevoli, impossibilità di fare le vacanze), negli ultimi quaranta anni è esploso il mercato dell'abbronzatura artificiale: tutti si possono abbronzare quando vogliono in poco tempo nei centri appositi chiamati solarium. L'industria dell'abbronzatura ha ottenuto il suo massi-mo sviluppo contemporaneamente alla dimostrazione scientifica della riduzione dello strato di ozono della stratosfera e il conseguente dannoso aumento del flusso di radiazioni al suolo. Se da un lato ci si preoccupa che il sole possa diventare più cattivo, chiunque lo desideri può disporne a piacimento attraverso le lampade abbronzanti. Fino a qualche tempo fa si conoscevano molto poco gli effetti dei raggi solari sulla salute dell'uomo. Ciò nonostante, questi sono stati utilizzati per anni come medicina, nella consapevolezza che, al di là dei meccanismi implicati nell'espletamento della loro azione, questi fossero comunque positivi per la salute. Oggi invece tutti sappiamo che il sole va preso con le dovute precauzioni, che è bene usare le protezioni solari, che ci si deve esporre poco e poco frequentemente. Secondo una recente indagine promossa dall'Istituto Superiore della Sanità e dall'Associazione Italiana Medici di Famiglia circa otto italiani su dieci sono consapevoli dei rischi di una eccessiva esposizione, mentre il 26 per cento utilizza lampade abbronzanti. Fatte queste doverose premesse, il nostro interesse si sposta su una domanda specifica: che differenza c'è tra sole e solarium? Anzitutto, occorre precisare che, come per il sole, anche nell'esposizione alla luce artificiale bisogna usare tutte le precauzioni necessarie per proteggersi da eventuali danni, senza per questo privarsi di ottenere un aspetto piacevolmente abbronzato. Nel caso di un'eccessiva durata dei trattamenti fotoestetici, sulla pelle e sugli occhi non protetti si possono manifestare alcuni effetti dannosi da esposizione acuta, quali l'eritema e l'infiammazione della cornea e della congiuntiva o fotocheratocongiuntivite (la fastidiosissima sensazione di sabbia negli occhi). Mentre i danni da esposizione acuta possono essere prevenuti mantenendo la dose entro determinati valori, i rischi a lungo termine (tumori cutanei, fotoinvecchiamento) non possono essere eliminati ma solo ridotti attraverso comportamenti e misure adeguate. I fattori che maggiormente determinano la qualità del trattamento e dai quali dipende anche la possibilità di danno e il livello di rischio sono:

• le caratteristiche tecniche e il grado di efficienza delle apparecchiature radianti;

• la fotosensibilità individuale di chi si espone al trattamento;

• il livello di conoscenza e la professionalità degli operatori degli esercizi commerciali che offrono il servizio;

• la conformità alle norme di legge amministrative e tecniche che regolano l'intero settore.

Le lampade abbronzanti

Le lampade abbronzanti attualmente in commercio sono di due tipi: lampade a scarica fluorescenti e le lampade a scarica ad alta pressione contenenti vapori di mercurio e alogenuri metallici. Lo spettro della radiazione ultravioletta emessa dalle lampade fluorescenti dipende dalla composizione dei sali fluorescenti (fosfori) depositati sulla superficie interna del tubo di quarzo che costituisce l'involucro della lampada. Sul mercato sono disponibili lampade fluorescenti con differenti spettri di emissione e di diversa potenza. Lo spettro della radiazione emessa dalle lampade ad alta pressione comprende le radiazioni UV-C, UV-B e UV-A, visibile e infrarossa. La radiazione emessa da queste lampade viene opportunamente filtrata per eliminare sia le componenti ultraviolette indesiderate sia l'intensa radiazione infrarossa. Così facendo, l'abbronzatura dovrebbe essere prodotta dalla sola componente UVA.(spesso è presente anche una debole componente di radiazione UV-B proprio in ragione della sua notevole efficacia pigmentogena). I filtri hanno la funzione di eliminare le componenti UV-C, UV-B e IR. In definitiva, sono le caratteristiche del filtro che determinano lo spettro effettivo di questo tipo di sorgente. La rottura del filtro, il suo deterioramento o la sua sostituzione con un altro avente diverse caratteristiche di trasmissione spettrale comporta un cambiamento delle caratteristiche effettive della sorgente radiante e la conseguente possibilità che si verifichino effetti indesiderati o danni. Le apparecchiature utilizzate nell'abbronzatura artificiale della pelle devono soddisfare i requisiti previsti dalle norme tecniche CEI attualmente vigenti. In particolare, per quanto attiene la sicurezza connessa con l'esposizione alla RUV, si segnala la Norma CEI EN 60335-2-27 il cui contenuto sarà ripreso in seguito.

L'abbronzatura con UVA protegge poco

Spesso accade che prima di una vacanza al mare ci si sottopone ad alcune sedute di solarium per ridurre il rischio di eritemi. Se da un lato questo accorgimento può risultare utile, non deve trarre in inganno: l'abbronzatura in generale ed in particolare quella da UVA non fornisce un grado di protezione sufficiente per stare al sole a lungo sin dal primo giorno, senza incorrere in spiacevoli scottature. Bisogna comunque sempre proteggersi nel modo più adeguato possibile rispetto al proprio fototipo e prestare attenzione alle fasce orarie di esposizione. La pigmentazione ottenuta con lampade UV-A non fornisce alla pelle lo stesso grado di fotoprotezione di quella ottenuta con la radiazione UV-B. Due sono le ragioni di questa diversità. La radiazione UV-B aumenta il numero dei melanociti attivi e li stimola a produrre più melanina, il pigmento responsabile della colorazione della pelle. La melanina è il filtro che la pelle sintetizza per difendersi dagli effetti della radiazione UV contrastandone la sua penetrazione. Inoltre, la radiazione UV-B stimola anche le altre cellule della pelle (i cheratinociti) a riprodursi più velocemente. Lo spessore della pelle aumenta, in particolare aumenta lo spessore dello strato corneo, lo strato più esterno. L'aumentato spessore dello strato corneo riduce la quantità di radiazione che penetra e raggiunge le cellule vitali degli strati più profondi. La radiazione UV-A, invece, non fa aumentare lo spessore della pelle e quindi viene meno questo secondo fattore di fotoprotezione.

Come sottoporsi ad abbronzatura artificiale

Ogni persona, quando si reca a "fare un solarium" dovrebbe affidarsi a personale specializzato e tecnicamente preparato in grado di valutare il fototipo, spiegare gli effetti positivi e negativi del sole. Ogni persona dovrebbe poi attenersi alle precise indicazioni rispetto al numero di sedute annuali e ai minuti di esposizione, aspetti che dovrebbero venir indicati sempre dal personale. Le sedute devono essere moderate e alternate. Non si dovrebbero superare le 20 - 25 sedute all'anno. Molto utile può essere un trattamento completo al corpo e viso con uno "scrub" non aggressivo, per rimuovere le cellule morte e rinnovare la pelle attraverso un massaggio prima dell'applicazione di prodotti nutrienti e vitaminici in grado di restituire luminosità e freschezza alla pelle. Bisogna ricordare che nonostante ci piaccia avere un colore più caldo e luminoso, l'abbronzatura rappresenta la nostra difesa dal sole e non si dovrebbe mai esagerare. Purtroppo, esistono tanti posti presso i quali esercita personale non adeguatamente specializzato e non attento a fornire le adeguate raccomandazioni, lasciando alla discrezione della clientela la scelta di approfittare della tintarella anche giornalmente. In Italia, infatti, l'impiego di sorgenti artificiali di radiazione UV per scopi estetici, dal punto di vista della prevenzione del rischio per i consumatori e per i lavoratori degli esercizi commerciali, è regolato in misura non adeguata (vedi norme tecniche CEI legge n°;2 del 4/01/1990). In siffatta condizione non bisogna sorprendersi se saltuariamente, per cattivo funzionamento delle apparecchiature o inadeguata esperienza del personale, si verificano effetti acuti potenzialmente dannosi su coloro che si espongono alle lampade abbronzanti.

La luce solare e la reazione della pelle

La luce solare si compone di due tipi di raggi ultravioletti che abbronzano: gli UV-A e gli UV-B. Anche se con meccanismi diversi, entrambe le tipologie di radiazioni stimolano la produzione di melanina da parte dei melanociti. I raggi UV-A penetrano più in profondità, mentre gli UV-B rimangono in superficie ma sono più irritanti per la pelle. Esiste un terzo tipo di raggi: gli UV-C, i quali non dovrebbero arrivare sulla terra, quindi all'uomo, perché protetti dalla barriera dell'ozono. La pelle reagisce in maniera diversa all'esposizione ai raggi solari a seconda della sua foto sensibilità. Si individuano infatti quattro classi di fotosensibilità che corrispondono al fototipo 1, 2, 3 e 4. Il fototipo 1 è una pelle che non dovrebbe esporsi al sole naturale né al solarium perché sprovvista di melanina e quindi l'aggressione dei raggi sarebbe negativa per questo tipo di pelle. Il fototipo 2 può abbronzarsi, sempre nei limiti, ma con la giusta applicazione di creme con fattore protettivo. I fototipi 3 e 4 non avendo grossi problemi di melanina, possono godere più felicemente di un'esposizione solare, sempre però con l'uso di prodotti solari adatti a questo tipo di pelle.

Danni e benefici delle radiazioni solari

La luce solare può causare cancro alla pelle, ma ci sono anche continue prove scientifiche che i raggi solari nella prevenzione e nella cura di molte malattie infettive e degenerative potrebbero avere un azione positiva molto importante. Inoltre sono benefici anche per alcune forme di acne e una rara forma di cancro della pelle: mycosis fungoides, utili anche nelle infezioni batteriche e micosi della pelle. Molto importante, grazie ai raggi UV-B, è l'aumento della vitamina D utile per le ossa e per i denti che, come è noto, non basta sia assunta con il cibo ma necessita dell'azione di questi raggi. Aumentano di conseguenza anche le nostre difese immunitarie. Ha una azione benefica sul nostro umore perché agisce sull'ipotalamo. Se usata con moderazione aiuta ad avere una pelle più sana favorendo il ricambio cellulare e la circolazione.


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