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12 aprile 2024
di Eugenio Leopardi
Rif. rivista Nuovo Collegamento 2-2024

Editoriale N2 | 2024 a cura di di Eugenio Leopardi, Presidente Utifar

Nelle scorse settimane, il Ministero della Salute ha inviato alle Regioni una nota riferita all’allerta di grado 3 rispetto all’emergenza Fentanyl, invitando medici, farmacisti e operatori sanitari a potenziare le misure di protezione e le attenzioni attorno a questi medicinali. 

Come sappiamo, i medicinali a base di queste sostanze oppioidi di origine sintetica sono oggetto di furti negli ospedali, di false prescrizioni e di altre attività tese a rifornire un mercato illecito sempre più sviluppato e pericoloso.
L’aspetto sul quale vorrei focalizzare l’attenzione riguarda il fatto che questa volta, contrariamente ad altre situazioni verificatesi in passato, i farmacisti sono stati interpellati e coinvolti direttamente.
Trattandosi di una questione inerente la gestione di medicinali, le Regioni hanno correttamente voluto coinvolgere la Federfarma e gli Ordini del territorio chiedendo loro di dare massima diffusione della nota a tutti i farmacisti.

Nel recente passato, in troppe occasioni ci si è dimenticati che i professionisti del farmaco sono i farmacisti. Noi stessi, talvolta, siamo stati portati a perdere di vista questo aspetto, magari soffermandoci, noi di Utifar per primi, di più sulla farmacia dei servizi e su uno sviluppo della professione in direzioni aggiuntive alla sola gestione del farmaco.
Il farmaco, invece, deve rimanere l’aspetto centrale della nostra professione e questo deve riguardare tutti i medicinali, senza escludere quelli più delicati da gestire.
Sembra scontato ricordarlo, tuttavia l’implementazione della distribuzione diretta alla quale abbiamo assistito negli ultimi anni ha, inevitabilmente, portato con sé l’idea sbagliata che la farmacia dovesse occuparsi solo di farmaci di facile gestione, datati, poco pericolosi e di semplice utilizzo.
Non c’è nulla di più sbagliato e pericoloso per la nostra professione di idee come questa.

Per fortuna, sta per prendere forma una piccola marcia indietro rispetto all’utilizzo eccessivo della distribuzione diretta alla quale abbiamo assistito negli ultimi anni.
Questo governo sembra avere ben compreso l’importanza del ruolo dei farmacisti territoriali nella gestione dei medicinali, ed entro il 31 marzo dovrebbero essere pubblicate le nuove liste dei farmaci che escono dalla diretta per tornare in farmacia.
Mi auguro che ciò avvenga e che ciò rappresenti davvero un ritorno alla centralità della farmacia nella gestione dei medicinali.
Mi auguro che, nei prossimi mesi, assisteremo ad un graduale passaggio dalla distribuzione diretta alla distribuzione per conto e, per i farmaci in dpc meno costosi, ad un loro rientro in convenzionata.

Mi auguro che ciò avvenga non solo per riportare al centro della gestione dei medicinali il farmacista, ma anche per superare una serie di storture e di disservizi che incidono sulla popolazione.
Non è più tollerabile che, per ritirare i medicinali distribuiti direttamente dalle aziende sanitarie, i cittadini debbano subire una serie di disagi come lunghi trasferimenti e orari di distribuzione limitati.
La farmacia ha due punti di forza imprescindibili: la sua diffusione capillare sul territorio e le competenze professionali del farmacista.
Osservo con soddisfazione il fatto che il governo e le istituzioni abbiano compreso questi aspetti e li vogliano valorizzare.
Mi auguro davvero che ciò accada, per la crescita della nostra professione e per il bene dei cittadini.

 

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