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16 marzo 2011
di
Rif. rivista Marzo 2011

ORGASMO FEMMINILE VAGINALE O CLITORIDEO? Anorgasmia coitale femminile, quando la risposta orgasmica tarda ad arrivare o è assente

Da questo numero analizzeremo alcuni aspetti psico-sessuologici al femminile. Verrà indagata la sfera della sessualità femminile: la risposta orgasmica della donna e le sue disfunzionalità; il dolore sessuale femminile; la dispareunia ed il vaginismo. Tutti questi aspetti saranno analizzati per quel che concerne sia l'aspetto diagnostico, sia terapeutico, al fine di restituire alla donna ed alla coppia sofferente benessere, salute sessuale, dimensione ludica della sessualità e qualità di vita. Quando si affrontano tematiche inerenti la sfera della sessualità, sia maschile che femminile, noi sessuologi ci rifacciamo al "modello trifasico", che analizza le tre fasi correlate alla risposta sessuale:1- fase del desiderio sessuale, 2- fase dell'eccitazione, 3- fase orgasmica. In questo articolo verranno analizzate le cause correlate alla mancanza di orgasmo della donna, detta "anorgasmia coitale".

La sessualità femminile è estremamente complessa e molto più cerebrale di quella maschile. è inoltre difficilmente investigabile e quantizzabile, sia per l'interiorità e scarsa visibilità dell'esperienza orgasmica, sia per il pudore e la riservatezza che hanno accompagnato le donne per anni. La sessualità femminile viene denominata sessualità di "mucosa", quella maschile, invece, "d'organo" ed è sicuramente più visibile , monitorabile e molto più meccanica di quella femminile. Le donne, per cultura ed educazione, hanno sempre sostenuto e rinforzato la sessualità dei loro compagni, rassicurandoli e spesso mentendo sotto le lenzuola con modalità consolatorie, senza dare spazio mentale e fisico alle loro esigenze sessuali ed emozionali. Dal punto di vista storico, due elementi epocali hanno modificato la sessualità e la risposta orgasmica femminile: la rivoluzione sessuale e l'avvento della terapia orale per la contraccezione. Il primo evento ha sdoganato le difficoltà sessuologiche femminili, rendendole visibili, lecite, sanabili, con richieste chiare e lapidarie da parte delle donne sofferenti ed insoddisfatte. L'avvenimento farmacologico ha invece disgiunto la sfera della riproduzione dalla sfera del piacere: le donne possono finalmente vivere i loro orgasmi, senza dover obbligatoriamente mettere al mondo dei figli. Storicamente, la contraccezione, elemento portante per una vita sessuale serena, giocosa e soprattutto sana, non è stata adeguatamente presa in considerazione a causa dell'assenza di un progetto di educazione sessuale, oscillando da consigli di donne più o meno navigate, alla variabile fortuna, e spesso concludendosi con la contraccezione d'emergenza o la pillola del giorno dopo, per le ragazzine poco accorte. Questa condizione di "vulnerabilità contraccettiva", caratterizzata da omissioni educative, informative e formative, lentamente e costantemente ha lasciato spazio ad una coscienza contraccettiva, che è strettamente correlata ad una sana ed appagante vita sessuale delle donne.

Se l'orgasmo femminile tarda o stenta ad arrivare

Quali meccanismi fisici, psichici e dinamiche relazionali entrano in gioco e concorrono all'insorgenza ed al mantenimento della disfunzione? Una "diagnosi sessuologica" diventa indispensabile per poter analizzare e decodificare le variabili intrapsichiche, relazionali, diadiche, da cattivo apprendimento sessuale e da immaginario ipoevoluto, correlate all'anorgasmia femminile, al fine di poter stabilire quale percorso è più indicato per la risoluzione della difficoltà sessuologica della paziente e della coppia. La mappa corporea del piacere femminile è totalmente differente da quella maschile, l'erotismo è indubbiamente più diffuso su un continuum corporale e meno localizzato sui genitali, sia esterni, sia interni. L'erotismo maschile, così come la mappa corporea associata all'eccitazione ed alla risposta orgasmica, oltre che essere più di tipo meccanico, è notevolmente circoscritto alla zona pelvica. Se una donna ha difficoltà a raggiungere l'orgasmo o lamenta "orgasmi difficili", dovrebbe affrontare la problematica senza pudore, paura di ferire il partner o timore di farlo sentire inadeguato. Una buona armonia di coppia ed un buon livello di comunicazione aiutano le donne a risolvere alcune difficoltà associate all'anorgasmia coitale. Occorre quindi una maggiore consapevolezza da parte degli uomini: molti di essi non conoscono bene l'anatomia e le sessualità femminile. Tuttavia, avere il coraggio di parlarne apre la strada ad una nuova e più vibrante sessualità. Mentire, glissare sull'argomento orgasmo, rinforza la sua assenza, cementa difficoltà di comunicazione e, soprattutto, crea un terreno fertile per un pensionamento anticipato del desiderio sessuale. Anorgasmia dopo anorgasmia, la donna smette di desiderare, riduce l'indispensabile spazio mentale dedicato alla sessualità, impoverisce l'immaginario, che diviene sempre più sterile, ginnico e coitale. L'anorgasmia va dunque diagnosticata e curata, all'interno di un setting psico-sessuologico, al fine di far ritrovare alla coppia una buona ed appagante vita sessuale.

BOX - L'ORGASMO FEMMINILE è VAGINALE O CLITORIDEO?

C'è una grande confusione, in merito a questo argomento. Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, effettuava un distinguo netto tra i due orgasmi; quello clitorideo veniva considerato un orgasmo "nevrotico" ed acerbo, tipico di personalità immature, mentre quello vaginale era invece il solo orgasmo possibile e appartenente ad una sessualità adulta. Nella realtà clinica, non esiste questo distinguo: è differente solo il tipo di stimolazione che si attua per ottenerlo. La zona clitoridea è fortemente innervata e pertanto procura un orgasmo più immediato. L'orgasmo ottenuto con la penetrazione è più lento ad arrivare, ma si ha ugualmente un coinvolgimento indiretto della zona clitoridea a seconda delle posizioni adottate o, comunque, con la contrazione delle fasce muscolari circostanti.

CONSULENZA - MIA MOGLIE NON VUOLE PIù FARE L'AMORE, MI CONSIGLIA UN LUBRIFICANTE?

Gentile Dottoressa, mia moglie, che amo e con cui sono sposato da dieci anni, dopo i primi anni di matrimonio, caratterizzati dal concepimento dei nostri due figli, non mi ha più cercato sessualmente, evitando ogni possibile momento di intimità. Credo di essere ancora un bell'uomo, ma i suoi reiterati rifiuti mi addolorano e mi confondono. Devo dirle che proviene da un ambiente familiare cattolico, rigido, caratterizzato da divieti e proibizioni. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un'assenza di orgasmo in mia moglie e da una secchezza vaginale che credo sia correlata all'assenza di eccitazione. Desideravo sapere se l'utilizzo di un lubrificante vaginale può risolvere le nostre difficoltà. Mi dia un consiglio, rischio di rovinare il mio matrimonio. Grazie

Da quello che leggo, sua moglie ha interiorizzato sia i divieti che le proibizioni della sua famiglia d'origine, correlando la vita sessuale alla procreazione. Diventa indispensabile una diagnosi sessuologica, per comprendere se si tratta di "desiderio sessuale ipoattivo", di anorgasmia coitale, di dolore sessuale o di altro. Quando il desiderio si sopisce, o meglio si estingue, sarebbe opportuno investigarne le cause, che possono essere spesso multifattoriali, cioè correlate a molteplici ambiti: intrapsichici, educativi, religiosi, della risposta sessuale di entrambi ed appartenenti alle dinamiche di coppia. Le suggerirei di consultare un sessuologo clinico, esperto in dinamiche di coppia, al fine di poter lavorare con e per la vostra coppia, per dipanare la matassa emozionale ed orizzontale, con l'obiettivo di restituire alla vostra coppia salute sessuale e dimensione ludica associata alla sfera della sessualità.

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