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07 aprile 2011
di
Rif. rivista Aprile 2011

I disturbi da dolore sessuale includono il vaginismo, la dispareunia ed il dolore conseguente al disturbo dell'eccitazione sessuale. In questo numero tratteremo queste ultime due tematiche, mentre nel prossimo affronteremo le problematiche legate al vaginismo.

La sfera della sessualità non è sempre associata a sensazioni piacevoli ed appaganti, che fungono da collante alla coppia. Spesso, infatti, il dolore serpeggia tra le lenzuola, rendendo il rapporto dolente, faticoso e conflittuale, abitato da incomprensioni e rappresaglie; il dolore, infatti, esce dalla camera da letto e pervade tutti gli altri ambiti della vita della donna e della coppia. Con il tempo e l'assenza di diagnosi, il dolore genitale diventa il protagonista assoluto della sessualità di coppia, danneggiando la coppia e il desiderio sessuale, fino alla sua totale estinzione! I disturbi da dolore sessuale includono il vaginismo, la dispareunia ed il dolore dato dal disturbo dell'eccitazione sessuale. La dispareunia può verificarsi sia negli uomini, sia nelle donne: è una disfunzione sessuale caratterizzata da un dolore genitale persistente, che si manifesta in associazione al coito o subito dopo, rendendo spesso il rapporto sessuale difficoltoso e talvolta impossibile. Talvolta, questo disturbo può lasciare nella memoria corporea di chi lo sperimenta uno sgradevole ricordo, che non facilita successivi momenti di intimità. In particolare la donna, protagonista assoluta del suo dolore ed abitata da uno sgradevole sentimento di solitudine ed inadeguatezza, dolore dopo dolore si chiuderà in se stessa e svilupperà un atteggiamento difensivo nei confronti della sfera della sessualità, danneggiando autostima e coppia.

IL DOLORE CAUSATO DA DIFFICOLTà NELL'ECCITAZIONE

Il "disturbo da dolore sessuale" caratterizzato da difficoltà nella fase di eccitazione, ha invece caratteristiche differenti: l'eccitazione, infatti, mantiene uno spazio mentale adeguato, ma il passaggio al corporeo viene prontamente bloccato e, quando vi è un'esposizione ad uno stimolo sessuale, il corpo non reagisce come dovrebbe, negando lo spazio all'eccitazione. Le donne che soffrono di questa disfunzione non riescono a raggiungere o a mantenere per un tempo sufficiente al completamento del rapporto né un livello di lubrificazione adeguato, né una vasocongestione degli organi genitali. La sintomatologia può presentarsi con il partner abituale, può estendersi ad altri partners e, in casi più severi, può inficiare anche l'autoerotismo.

IL RUOLO DELLA MENTE

Il vaginismo, la dispareunia ed il dolore sessuale da difficoltà nell'eccitazione, hanno raramente una causa organica, ma sono spesso associati ad un disagio psichico profondo o sono da ricondursi ad una dimensione di coppia altamente disfunzionale sul piano della relazione. Al fine di una corretta diagnosi psico-sessuologica, sarebbe opportuno inviare la paziente al ginecologo per una indagine clinica che possa escludere eventuali anomalie strutturali o un'alterazione del pH vaginale che potrebbe contribuire a creare un clima di secchezza vaginale. Una valutazione ginecologica è il primo passo verso un inquadramento diagnostico, per tutelare la sfera della salute sessuale e riproduttiva. Spessissimo però, la visita ginecologica non rivela nulla di organico: né possibili anomalie, né infiammazioni o infezioni. Tuttavia il dolore sessuale persiste e non accenna a regredire. Quali sono allora le possibili cause del dolore, che abitano il corpo, la mente e le relazioni delle donne che soffrono di dispareunia? Le origini del dolore sessuale sono spesso poliedriche e vanno sempre ricercate nella storia personale, familiare, emozionale e relazionale della donna. L'educazione sessuale, anzi la sua assenza, è spesso correlata all'assenza di conoscenza e familiarità della donna con se stessa, con la sua genitalità, con la possibilità di sperimentare l'autoerotismo e, nel tempo, con la spontanea capacità di lasciarsi andare all'interno di un rapporto di coppia. Un'educazione rigida, cattolica, repressiva e punitiva, spesso sessuofobica, che non favorisce quell'indispensabile processo di "alfabetizzazione sessuale", contiene in sé tutti gli elementi per un futuro quadro di dolore sessuale femminile. Molte donne si sentono non adeguate, provano vergogna e pudore e non sanno bene a chi rivolgersi per chiedere aiuto, non hanno chiaro nel loro immaginario se esiste un figura professionale deputata al piacere ed al dolore sessuale. Questa scarsa sintonia e simpatia nei confronti del proprio corpo porta le donne a non sentirsi belle, seduttive, piacenti, capaci di dare e ricevere piacere, capaci di sperimentare quell'indispensabile dimensione dedicata alla capacità di lasciarsi andare al piacere ed alla sessualità, dimensione propedeutica alla qualità di vita del singolo e della coppia. Ai fini di un'approfondita indagine psico-sessuologica, tappa di fondamentale importanza clinica, che orienterà poi la futura psicoterapia, è importante sapere se il dolore sessuale è "primario", ovvero se ha da sempre accompagnato la donna durante la sua storia di vita e di coppia; o se invece è "secondario", cioè se il suo esordio si è manifestato dopo un episodio traumatico. Talvolta può inoltre accadere che, trattandosi di donne giovani, l'inesperienza e l'assenza di educazione sessuale si intersechino con modalità esponenziali ad un quadro di "immaturità psico-sessuale". La latitanza diagnostica concorre a mantenere il dolore invariato, sempre presente, vivo e vivido.

COME AFFRONTARE IL PROBLEMA

Aspettare che passi, così come è venuto, è errato e vano: il corpo ha una memoria che custodisce le sensazioni sgradevoli, dolorose e non elaborate, e tenderà a riproporle immutate nel tempo. Qual è la cura per il dolore sessuale al fine di restituire alla donna la possibilità di amare, essere amata e procreare? L'approccio corretto e, soprattutto, risolutivo è quello psico-sessuologico: un approccio combinato che lavora con psiche-corpo e coppia della paziente, rimuovendo traumi pregressi e disfunzionali abitudini sessuali che caratterizzano la coppia. La terapia è un percorso psico-sessuologico volto a lavorare su tre fronti contemporaneamente:

- il CORPO, decondizionando lo spasmo vaginale con mansioni di conoscenza e familiarità della propria fisicità e genitalità;

- la PSICHE, lavorando in seduta sull'aspetto intrapsichico della donna, sull'immaginario e sulla fisicità in genere;

- la RELAZIONE, investigando con la coppia le dinamiche che muovono il legame e che mantengono il talamo immodificato.

Una diagnosi precoce sarebbe auspicabile, per evitare di cronicizzare le disfunzioni ed evitare soprattutto che lo sconforto e la deflessione del tono dell'umore possano prendere il sopravvento, al fine di far ritrovare alla donna ed alla coppia una nuova armonia e salute sessuale. In questa sede non abbiamo approfondito le tematiche legate al vaginismo che, per la sua complessità diagnostica e terapeutica, tratteremo nel prossimo numero dedicando a questo disturbo tutto lo spazio che questa dolente e silente disfunzione merita.

CONSULENZA

DOLORE SESSUALE FEMMINILE, LUBRIFICANTI E CRISI DI COPPIA

Gentile Dottoressa, sono un uomo di 48 anni, coniugato da sette. Mia moglie è una donna molto bella che amo profondamente, ma la nostra vita sessuale è disastrosa. Lei lamenta spesso dolore durante i rapporti sessuali, avverte una scarsa lubrificazione e non raggiunge mai l'orgasmo. Io, dal canto mio, oltre a sentirmi inadeguato come uomo e sessualmente scadente, non so come comportarmi, anche perché questa condizione sessuale sta compromettendo il nostro rapporto ed il mio desiderio sessuale, che tende a scemare. Pensavo di acquistare dei lubrificanti vaginali, per facilitare la penetrazione, ma non so se è una soluzione adeguata.

Gentile Signore, i disturbi da dolore sessuale sono caratterizzati da una difficoltosa o totale assenza di lubrificazione vaginale che amplifica il dolore durante i tentativi di coito, creando possibili "abrasioni vaginali e psichiche"; la donna, infatti, in seguito a fallimentari tentativi di rapporti sessuali, tende sempre di più a chiudersi in un isolamento difensivo, rinnegando la vita sessuale e relazionale. La prima tappa possibile è una visita ginecologica, poi una consulenza psico-sessuologica. Ai fini diagnostici e terapeutici, non tutti i quadri di dolore sessuale sono gli stessi. L'organo genitale delle donne non è tra le gambe, ma indubbiamente "tra le orecchie". Infatti, quando si parla di sessualità femminile, a meno che non ci siano patologie pregresse che danneggiano la lubrificazione vaginale, si parla della mente delle donne, delle loro fantasie più recondite, del loro giardino più segreto. Gli uomini che vivono esperienze sessuali ed emotive con donne che lamentano un disturbo dell'eccitazione, abitano spesso nella confusione e nel disorientamento, non essendo in grado di comprendere se è responsabilità loro il disagio femminile. Spesso non si sentono all'altezza del proprio ruolo di amanti e percepiscono chiaramente la difficoltà di eccitazione e lubrificazione della partner. Questa poca circolarità tra desiderio maschile e non rispondenza dell'eccitazione femminile alla lunga crea muri di silenzio e disagio di coppia ed un ovvio calo del desiderio sessuale reciproco.

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