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07 aprile 2011
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Rif. rivista Aprile 2011

L'obiettivo di questo articolo è focalizzare un fenomeno in crescita che coinvolge varie fasce di utenti: recarsi all'estero per risparmiare sugli interventi dentali. Le spese dentistiche costano e, soprattutto nel caso di famiglie numerose, molti pazienti non sono in grado di sostenere spese così elevate. Premettiamo che l'unico strumento valido per debellare il rischio di interventi costosi e cure prolungate è la giusta prevenzione. Secondo una ricerca riportata da Altroconsumo (febbraio 2011) su un campione di duemila intervistati, la percentuale di italiani che si reca dal dentista solo quando ha un problema è il 32%, denunciando le tariffe come ostacolo principale (38%).

Inter net rimane il più utilizzato e il più valido strumento di informazione e orientamento, ma molto giocano il passaparola e le testimonianze di persone che hanno già affrontato personalmente questa esperienza. Il ricorso all'estero per le cure dentali è un fenomeno da non vedere solo con ostilità, se si considera che in certi casi recupererebbe quella fascia di pazienti con situazioni già molto compromesse che per timore, difficoltà finanziarie o trascuratezza non sono mai state o raramente dal dentista. Così afferma Attila Kiss, titolare della HoliDent, una delle associazioni che organizzano viaggi di cure dentali in Ungheria: "Per questi utenti la possibilità di ricorrere alle cure all'estero costituirebbe un rimedio economicamente raggiungibile, per poi farsi seguire dai dentisti italiani convenzionati con la stessa HoliDent". HoliDent è un'agenzia italo-ungherese nata nel 2005, operante nel settore del turismo dentale, convenzionata con dentisti ungheresi e italiani che praticano servizi di chirurgia, implantologia, igiene, protesi e cure conservative in generale. Attila Kiss, ungherese di nascita, ma in Italia da 30 anni, dichiara: "Constatando l'alta professionalità presente in Ungheria, con l'aiuto di professionisti italiani, ho pensato di iniziare questa rete di contatto tra dentisti italiani e ungheresi". Dovendo infatti scegliere a quali organizzazioni affidarsi, sottolineiamo l'importanza di individuare quelle che garantiscono assistenza in Italia dopo il primo intervento all'estero. Sottolinea infatti Kiss: "Ai pazienti che decidono di affidarsi alle cure all'estero per interventi costosi, e che potrebbero aver bisogno successivamente di piccoli aggiustamenti in garanzia oppure di ulteriori cure, tra cui pulizie e controlli periodici, garantiamo una rete di dentisti italiani convenzionati con HoliDent". In Italia centri HoliDent si trovano a Milano, Roma e Bologna. "Interessandomi a questo problema mi sono reso conto che in Ungheria c'erano moltissimi pazienti provenienti da Inghilterra, Svizzera, Germania e Austria, per il fatto che nella cultura di questi Paesi sono sufficienti un semplice sito Inter net ed un prezzo conveniente, per convincere i pazienti a spostarsi. Invece sono convinto che una figura di riferimento locale e la collaborazione di dentisti italiani siano elementi necessari per un servizio completo e sicuro".

Ridurre i costi

Ma come variano le tariffe? Premesso che tutte le spese sono detraibili dalle tasse, come per tutti i Paesi della Comunità Europea, la differenza importante nei costi sostenuti dai pazienti è determinata dal diverso peso della manodopera e degli altri costi locali (affitti, assistenti, etc.), con un risparmio che può aggiungere anche il 70-80% rispetto alle tariffe italiane. Per quanto riguarda i materiali, a parità di marchio, spiega Kiss, il prezzo dei fornitori è circa il 10% in meno in Ungheria, e su questo aspetto i margini sono inferiori. Complessivamente il risparmio generale è intorno al 50%, se si considerano anche le spese del viaggio. Gli interventi di implantologia e protesi fissa sono i più praticati, invece per cure economicamente di costo minore non è conveniente recarsi all'estero. Per la protesi fissa (corone e ponti), il risparmio è particolarmente significativo, perché il materiale grava molto meno e molto di più la manodopera. E il viaggio, quanto incide? "Per gli interventi costosi sono anche necessari più viaggi, ma in ogni caso il trasferimento continua a non essere un aspetto così influente (mediamente il 5-7%). Spieghiamo inoltre nell'interesse dei pazienti, che in misura precauzionale è sempre meglio riservarsi in Ungheria uno o due giorni di sosta in più del necessario per far fronte ad eventuali problemi post intervento. Cerchiamo di organizzargli anche qualche momento di vacanza, con visite consigliate o guidate".

La risposta dei dentisti italiani

Un business a tutto tondo, insomma, di cui non si conoscono con precisione le cifre. Ma come viene visto questo fenomeno dall'Associazione Nazionale Dentisti Italiani? Gianfranco Prada, presidente di ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani), dichiara che il fenomeno è sotto stretta osservazione. Secondo l'Andi non ci sono dati certi ed anche i 20mila pazienti stimati che si rivolgono ogni anno al turismo dentale all'estero è un dato del tutto approssimativo per eccesso, indubbiamente da tenere molto più sotto controllo nelle città di confine, come Friuli Venezia Giulia o Trentino, dove lo spostamento è reso più semplice dalla possibilità di utilizzare l'auto. Ma anche i viaggi low cost hanno aumentato il business del turismo dentale. "I problemi principali ricadono sui pazienti, molto più che sui dentisti - precisa -. Infatti alto è il numero di coloro che, dopo questi interventi, con bocche gravemente compromesse, sono costretti a tornare dal proprio dentista con maggiori costi causati da scelte terapeutiche sbagliate e irreversibili. Spesso non si conosce il livello di preparazione del dentista a cui ci si rivolge e non va trascurato nemmeno l'aspetto legale: se non va a buon fine un impianto fatto in Ungheria bisogna fare un viaggio di ritorno, perché risponde il territorio di competenza, in questo caso quello ungherese. In Italia, il medico è risponde direttamente delle proprie azioni". Secondo un recente articolo pubblicato all'inizio di marzo sul "Corriere dell'Alto Adige", una paziente di Bolzano è finita in ospedale dopo il ritorno da un intervento in Ungheria, essendosi imbattuta in un dentista che esercitava abusivamente la professione che le avrebbe provocato lesioni gravi. Ma il ricorso alle cure all'estero è da sconsigliarsi anche nel caso in cui le strutture coinvolte garantiscano un ipotetico proseguo clinico con dentisti italiani in Italia? Precisa il presidente Prada: "Alcuni di questi tour operator garantiscono di disporre di questo servizio, ma in realtà, nel caso di problemi seri, bisogna tornare in Ungheria, con tutti i costi supplementari. Esattamente come un paziente italiano non andrebbe all'estero per interventi chirurgici importanti, allo stesso modo bisognerebbe essere cauti nella possibilità di ricorrere alle cure dentistiche. Il problema è che spesso il dentista è visto come una figura che risolve il problema, non che cura nel tempo una patologia. Molte malattie del cavo orale derivano da una scarsa prevenzione. Seguire una giusta prevenzione permetterebbe di risparmiare". Secondo una ricerca condotta nel mese della prevenzione dentale, progetto attivo da 30 anni, si è vista un'attenzione crescente dei cittadini: prendendo come indicatori alcune patologie più frequenti, si è visto che la salute dei denti è molto migliorata, lo stesso "Osservasalute" ha rilevato che la fascia di italiani che non si rivolgono al dentista almeno una volta all'anno era nel 2010 il 9%, contro il 14% del 2009. Quali misure sono state adottate dall'ANDI per incoraggiare i cittadini a recarsi dal dentista? Premettendo che gli interventi dentistici non sono supportati dal sistema sanitario nazionale, va però precisato che alcune regioni sono attrezzate e forniscono ad alcune particolari categorie di pazienti cure a prezzi ridotti: in assenza di risorse è giusto selezionare quali tipologie di pazienti facilitare. In generale ANDI si è mossa con molte iniziative: tra le principali, il mese della prevenzione dentale che dedica ogni anno un mese con una visita gratuita di prevenzione. Da cinque anni è stata avviata un'iniziativa, l'Oral Cancer Day , per individuare il tumore del cavo orale, in crescita ma che può essere sconfitto se diagnosticato all'inizio. ANDI ha anche aderito ad una proposta del Ministero della Salute che prevede la somministrazione di 5 prestazioni odontoiatriche a prezzi calmierati ai cittadini al di sotto della fascia di reddito di otto mila euro.

BOX - INFORMAZIONI UTILI

Per verificare se il proprio è un vero dentista abilitato e non un truffatore l'ANDI mette a disposizione dei cittadini italiani il proprio numero verde: 800.911.202. Chiamando dalle ore 9 alle 13 e dalle 14, 30 alle 18 dal lunedì al venerdì sarà possibile verificare se il proprio dentista è iscritto all'Ordine professionale. Gli operatori verificheranno attraverso il sito della FNOMCeO se il dentista segnalato è abilitato ad esercitare la professione indicando anche se questo è iscritto o meno all'ANDI. "Questo ulteriore impegno dell'Associazione - spiega il presidente nazionale ANDI Gianfranco Prada - verso la concreta lotta all'abusivismo vuole agevolare tutte le persone che non hanno la possibilità di connettersi ad internet per accedere al portale della Federazione oppure non riescono a reperire il numero dell'Ordine dei medici della loro provincia. è fondamentale essere certi che chi vi mette le mani in bocca non è un truffatore che si spaccia per dentista". (dal sito dell'ANDI)

BOX - 30 ANNI DI PREVENZIONE

Dal 1981, ogni anno nel mese di ottobre ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) istituisce, in collaborazione con Mentadent, il mese della prevenzione dentale. L'iniziativa offre alle famiglie la possibilità di effettuare gratuitamente una visita odontoiatrica di controllo. Rispetto alla prima edizione, alla quale avevano aderito 860 dentisti italiani, oggi la manifestazione consente di effettuare il controllo gratuito presso 13mila dentisti. In tre decenni, il mese della prevenzione dentale ha contribuito a determinare un importante cambio di rotta nella consapevolezza dell'importanza della prevenzione. Negli anni settanta, non erano molti ad effettuare regolari visite di controllo e si ricorreva al dentista solo a scopo curativo. Oggi questa tendenza è stata invertita, ma c'è ancora molto lavoro da fare affinché la prevenzione divenga il principale strumento per la salute della bocca.

BOX - TARIFFE AGEVOLATE PER I PAZIENTI MENO ABBIENTI

L'accordo sull'odontoiatria sociale garantisce ai cittadini che appartengono alle fasce sociali più deboli di usufruire di alcune tariffe agevolate presso gli oltre 5mila dentisti che hanno sottoscritto l'intesa siglata da ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) e Oci (Odontoiatri Cattolici Italiani) da una parte e Ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali dall'altra. Cinque le prestazioni offerte:

1) visita odontoiatrica, ablazione del tartaro e insegnamento dell'igiene orale a 80 euro;

2) sigillatura dei solchi molari e premolari a 20 euro l'una;

3) estrazione dei denti compromessi e non più curabili a 60 euro l'una;

4) protesi parziale a 550 euro per arcata;

5) protesi totale a 800 euro per arcata.

A beneficiar ne sono quattro categorie di cittadini:

1) coloro che hanno un reddito Isee annuo non superiore a ottomila euro;

2) coloro che godono della esenzione dai ticket sanitari ed hanno un reddito Isee non superiore a diecimila euro;

3) tutte le donne incinte limitatamente alla visita e all'ablazione del tartaro;

4) le fasce che posseggono la social card.

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