
Farmacisti garanti
Le conclusioni dell’Avvocato generale nella procedura UE contro l’Italia sono lo spunto per una profonda riflessione sull’importanza di legare la proprietà della farmacia alla professione. Perché la professione non si espleta solo al banco.

Le conclusioni dell'avvocato generale della Corte di Giustizia europea Yves Bot, depositate lo scorso dicembre, hanno suscitato commenti e entusiasmi nel mondo della farmacia italiana. Il parere dell'avvocato riguarda due procedure di infrazione della Commissione europea accorpate in un unico procedimento contro l'Italia e la Germania in merito alle normative che, in questi Paesi, regolano la proprietà delle farmacie. Nello specifico, le disposizioni nazionali impediscono alle persone fisiche o giuridiche che non siano farmacisti o società tra farmacisti di aprire una farmacia. La procedura di infrazione, la cui sentenza dovrebbe arrivare in primavera, punta a chiarire se tali normative siano in contrasto con le libertà fondamentali sancite nel Trattato comunitario e, in particolare, con la libertà di stabilimento riconosciuta dall'articolo 43.
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