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Editoriale
10 dicembre 2009
di Eugenio Leopardi
Rif. rivista Novembre - Dicembre 2009
Valorizzare la professionalità per le sfide che ci attendono

Si sta concludendo il 2009 e voglio utilizzare queste poche righe, non per ripercorrere quanto di negativo ci può essere successo, ma per lanciare un segnale di leggero ottimismo per il nuovo anno che sta per iniziare. L'unico pensiero triste lo voglio dedicare a Renato Grendene e a tutti i soci che ci sono venuti a mancare nel corso dell'anno per ringraziarli di quanto hanno fatto per l'Utifar. Si sta parlando di cambiamento nel sistema di remunerazione del farmacista, come dimostra l'inserto che pubblichiamo dedicato al nostro convegno di Roma. La professionalità del farmacista non può più essere legata solo al riconoscimento di una percentuale sul prezzo del prodotto, altrimenti si continuerebbero a perdere i farmaci innovativi e molto costosi, con il rischio che a breve la farmacia si trovi a dispensare solo medicinali generici o comunque "vecchi". Si sta parlando anche di trasformazione verso una farmacia dei servizi; e anche qui Utifar ha affrontato il tema già in aprile con il convegno di Caserta. La legge n. 69/2009, da poco entrata in vigore, conferma che la farmacia si sta trasformando e diventerà sempre più la farmacia dei servizi. I servizi saranno molti, sia di primo, sia di secondo livello. Sistema di remunerazione e servizi sono due cambiamenti epocali che sicuramente possono spaventare e far pensare ad una farmacia che scompare. Invece voglio credere che non sarà cosi e che se reagiremo e governeremo il cambiamento valorizzando la nostra professionalità, il nostro futuro non sarà sicuramente peggiore. Certo non si potrà tornare indietro, agli anni passati, senza sconti e con i prezzi sempre in aumento, ma se ci dimostreremo all'altezza della situazione, se faremo sistema, senza invidie, ma con un interesse comune, riusciremo a salvare la farmacia. La farmacia dovrà diventare patrimonio comune non solo dei farmacisti, ma della società, che diventerà nostra alleata solo se ci faremo giudicare indispensabili. Questo sarà possibile se ci dimostreremo culturalmente preparati e aggiornati per affrontare i nuovi scenari. Allora forse non sentiremo più dire che il nostro servizio può essere delegato alle poste o ai corrieri. Preparati su tutto? Forse è un'illusione crederlo. Tuttavia, è necessario riuscire a dare risposte precise ai pazienti-clienti, dimostrando di conoscere funzionamento e proprietà di ciò che si consegna e diventando un vero punto di riferimento sanitario sul territorio. Occorre, pertanto, muoversi fin d'ora. In questo l'Utifar sarà vicina alla professione e cercherà di dare il proprio contributo per far crescere la professionalità del farmacista. Un recente incontro con i Presidi delle facoltà di farmacia mi ha visto protagonista, assieme al nostro vice presidente Maurizio Cini, di un importante confronto con Fofi e Università, proprio per cercare di migliorare la cultura dei neo laureati che, in virtù di questi cambiamenti, dovranno avere un bagaglio culturale diverso da quello odierno. Con la speranza che i momenti difficili si trasformino in uno stimolo per lottare e migliorare la nostra vita professionale, voglio augurare a tutti Voi a nome di tutto il Consiglio direttivo un Santo Natale ed un sereno 2010.

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