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Editoriale
15 aprile 2020
di Eugenio Leopardi
Rif. rivista N3 NUOVO COLLEGAMENTO 2020
IL CUORE DEI FARMACISTI

Conosciamo tutti bene le sensazioni che proviamo la mattina, quando usciamo di casa e lasciamo la famiglia per andare al lavoro. Un nodo alla gola, il cuore che si stringe. Chiudiamo la porta e il pensiero va subito a quei colleghi che non ce l'hanno fatta. Conosciamo bene queste sensazioni, ma prima di parlare della nostra professione, lasciatemi dare un forte abbraccio ai colleghi che si sono ammalati e alle famiglie di chi ha dato la vita per essere vicino ai cittadini.
E lasciatemi ringraziare, davvero di cuore tutti i colleghi che stanno dando anima e corpo per essere un vero aiuto in questo momento di emergenza. E' proprio per rispettare chi si sta facendo in quattro, che auspico che la Federazione degli Ordini e il nostro Sindacato prendano provvedimenti esemplari per punire quei colleghi che hanno voluto approfittare a fini commerciali della situazione, adottando comportamenti che hanno gettato un'ombra di vergogna su tutta la categoria. Questi comportamenti, laddove accertati, andranno perseguiti anche superando quei paletti formali ai quali sono sottoposti gli organi disciplinari della nostra categoria. Sono certo che, in caso di contenzioso, l'intera categoria appoggerà le scelte adottate per punire chi si è macchiato di comportamenti che offendono la professione. Detto questo, occorre guardare avanti. Da un punto di vista economico, anche la farmacia sentirà il colpo della crisi. Per aiutare noi tutti a superare questo inevitabile impatto, sono certo che Federfarma sarà molto attenta alle misure che il Governo ha messo in campo per sostenere l'economia del Paese e saprà suggerire ai farmacisti le opportunità migliori, anche per recuperare la liquidità che verrà a mancare. Le farmacie avranno bisogno di misure di sostegno, che non aggravino le già spesso precarie condizioni economiche. Mi auguro che gli istituti bancari, in accordo con il Governo, prevedano degli strumenti di sostenibilità a tasso zero per le farmacie e per tutte quelle attività professionali che saranno in condizioni di ripartire.
Occorre guardare avanti anche in termini professionali, perché, ne sono certo, questa crisi cambierà molte delle nostre abitudini. E' come se il virus avesse premuto l'acceleratore dei nostri cambiamenti sociali. Rimarrà una maggiore attenzione all'igiene, si favoriranno tutte le forme di riduzione degli assembramenti superflui. Le ricette viaggeranno sempre meno su carta e sempre più nella rete, la consegna dei farmaci a domicilio subirà una trasformazione, il superfluo perderà valore. Le trasformazioni alle quali andremo incontro, anche in farmacia, saranno davvero molte e, in questo senso, invito i colleghi ad essere pronti e proattivi verso un cambiamento inevitabile e per certi versi funzionale.
E' da anni che parliamo di cambiamento della farmacia, purtroppo oggi ci viene imposto.
Sono certo che riusciremo a dimostrare ancore una volta la nostra capacità di resilienza, mettendo la stessa energia di questi giorni al servizio dell'evoluzione della nostra professione, sempre orientati a fornire il massimo supporto al cittadino.
Arriverà il tempo nel quale usciremo di casa la mattina, lasciando la famiglia con un sorriso al posto del nodo alla gola e con l'orgoglio di essere farmacisti non più accompagnato da una stretta, forte, al cuore.

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