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26 maggio 2025
di Alessandro Fornaro
Rif. rivista N4 | NUOVO COLLEGAMENTO 2025
CURCUMINA E METABOLISMO
La ricerca scientifica sull’integrazione alimentare si arricchisce continuamente di nuove evidenze. Un recente studio si è focalizzato su un tema particolarmente intrigante nel contrasto all’obesità e alle malattie metaboliche in generale: il potenziale della supplementazione di curcuminoidi. I risultati sono promettenti e aprono scenari interessanti per il farmacista, sempre più punto di riferimento nella consulenza su integrazione e benessere metabolico.

Le adipochine: il linguaggio segreto del tessuto adiposo
Oggi il tessuto adiposo è riconosciuto come un vero e proprio organo endocrino, capace di dialogare con numerosi altri distretti corporei attraverso la produzione di sostanze bioattive: le adipochine (o adipocitochine).
Queste proteine funzionano come veri e propri messaggeri chimici, regolando funzioni vitali che vanno ben oltre la semplice gestione delle riserve energetiche.
Le adipochine partecipano al controllo del metabolismo glucidico e lipidico, modulano la sensibilità all’insulina, influenzano la risposta infiammatoria sistemica e regolano il bilancio energetico, incidendo anche sulla percezione della fame e della sazietà.
Tra le più studiate, l’adiponectina si distingue per la sua capacità di migliorare la sensibilità insulinica e contrastare l’infiammazione, esercitando un effetto protettivo contro il diabete di tipo 2, la steatosi epatica non alcolica e le malattie cardiovascolari.
La leptina, invece, svolge un ruolo fondamentale nel controllo dell’appetito, inviando segnali al cervello sulla quantità di energia disponibile e modulando il dispendio energetico. Tuttavia, nei soggetti obesi, il meccanismo di azione della leptina può risultare compromesso, instaurando un circolo vizioso di iperfagia e aumento ponderale.
In condizioni fisiologiche, il tessuto adiposo mantiene un equilibrio armonioso nella secrezione delle adipochine. Quando questo equilibrio si altera, come avviene nell’obesità viscerale, si instaura una disfunzione adipocitaria che favorisce la produzione di molecole pro-infiammatorie e insulino-resistenti, aggravando così la compromissione metabolica.

I risultati della metanalisi: la curcumina come modulatore delle adipochine
Nel loro lavoro, Bahrami e colleghi hanno analizzato i dati di numerose metanalisi sull’argomento per valutare l’effetto della supplementazione di curcuminoidi sui livelli sierici di adiponectina e leptina.
I risultati sono chiari: l’assunzione di curcumina è stata associata a un aumento significativo dei livelli sierici di adiponectina (SMD: 0.9; IC 95%: 0.4–1.3; p < 0.001), un dato clinicamente rilevante e supportato da una qualità dell’evidenza giudicata moderata.
Questo incremento di adiponectina è particolarmente promettente, poiché suggerisce che la curcumina possa potenziare la protezione metabolica endogena, migliorando l’efficienza del metabolismo dei carboidrati e dei lipidi e contribuendo a ridurre l’infiammazione cronica di basso grado.
Diversamente, per quanto riguarda la leptina, la metanalisi non ha riscontrato cambiamenti significativi nei livelli sierici dopo la supplementazione. Un dato che può essere interpretato favorevolmente: la curcumina, pur intervenendo sul miglioramento del metabolismo, non altera i delicati meccanismi centrali di regolazione dell’appetito, mantenendo così un profilo di sicurezza metabolica.

Implicazioni per il consiglio in farmacia
Per il farmacista, questi dati rappresentano un’importante occasione di aggiornamento e riflessione. Infatti, i risultati indicano che l’integrazione a base di curcuminoidi, già conosciuta per i suoi effetti antiossidanti e antinfiammatori, si arricchisce di una nuova valenza: quella di modulatore metabolico, attraverso l’incremento selettivo delle adipochine benefiche.
In soggetti sovrappeso, prediabetici o con sindrome metabolica, promuovere un aumento dell’adiponectina potrebbe rappresentare una strategia preventiva efficace, capace di supportare il metabolismo e ridurre il rischio di evoluzione verso forme patologiche più gravi.
Alla luce della metanalisi di Bahrami et al., si delinea un quadro in cui la curcumina emerge non solo come potente alleato contro l’infiammazione, ma anche come prezioso supporto nella gestione dell’equilibrio metabolico.
Per il farmacista che voglia proporre strategie di integrazione fondate su solide evidenze scientifiche, comprendere il ruolo delle adipochine e l’effetto della curcumina su di esse rappresenta un valore aggiunto nella pratica quotidiana.
L’integrazione con curcuminoidi si conferma dunque un’opzione interessante per sostenere il benessere metabolico, agendo positivamente su un target molecolare di crescente interesse clinico.
Un’ulteriore conferma di come l’approccio naturale, quando supportato da una solida base scientifica, possa integrarsi efficacemente nella pratica farmacologica moderna.

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