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Editoriale
02 novembre 2010
di Eugenio Leopardi
Rif. rivista Novembre 2010
Un altro passo verso i servizi

I decreti attuativi per i servizi in farmacia sono stati licenziati dal Ministero della Salute ed inviati alla Conferenza Stato-Regioni. La legge 69 del 18 giugno 2009 in materia di nuovi servizi da erogare in far macia ha così compiuto un altro impor tante passo verso la realizzazione di un nuovo modello di farmacia. Il Ministro Fazio, delegato alla definizione dei servizi e delle prestazioni erogabili in farmacia, ha terminato il suo lavoro lo scorso 9 ottobre, inviando tre decreti alle regioni che presto dovranno iniziare a discuterne. Nulla di certo, quindi, ma un altro passo nella direzione auspicata: una farmacia sempre più integrata con il Ssn, in grado di offrire servizi ai cittadini e di differenziare così il proprio ruolo di punto salute. Secondo i decreti trasmessi da Fazio, in farmacia potranno entrare infermieri e fisioterapisti per svolgere prestazioni in sede o a domicilio. Sarà inoltre possibile prenotare, pagare e ritirare referti di prestazioni specialistiche, come sarà concesso svolgere una serie di analisi cliniche. E' presto, oggi, per commentare queste nuove opportunità. La prudenza, infatti, impone di attendere le decisioni della Conferenza e, in un secondo tempo, le modalità di applicazione da parte delle singole regioni.In un momento nel quale la far macia è sempre più sotto esame da parte di alcuni soggetti che tendono a disinformare con strane indagini sui prezzi dei farmaci da banco; e in un momento di pericolosa omologazione alle parafarmacie anche da parte di autorità come l'Antitrust, non si può che cogliere con soddisfazione e attesa questo nuovo passo verso la farmacia dei servizi. Sono consapevole che molti colleghi nutrono perplessità rispetto a questa evoluzione della farmacia. Molti, infatti, colgono l'aumento certo delle spese, a fronte di dubbi sulle entrate. Certo, questi dubbi esistono. Io credo tuttavia che i servizi rappresentino la strada da percorrere per tracciare il solco della nuova farmacia e riacquistare quel ruolo che taluni, e soprattutto i media e la politica, da tempo non ci riconoscono. Il cittadino apprezza ancora la farmacia, ma è fuori dubbio che siamo anche considerati punti vendita dove tutto costa caro e dove spesso la professionalità lascia il passo agli aspetti commerciali. Siccome non credo a questa omologazione, non ho difficoltà a sperare in un riassetto del servizio farmaceutico basato su nuove attenzioni al cittadino. Poi gli aspetti economici torneranno, in un modo o nell'altro.

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